Succede che a seguito di forti piogge, conseguenza del cambiamento climatico in corso, il Seveso si ingrossi e allaghi i quartieri nord di Milano.

Ciò crea grandi danni e disagi per le attività economiche e per gli abitanti.

Se consideriamo che i territori del Nord Milano sono stati asfaltati, cementificati, edificati ovunque, ci rendiamo conto che l’acqua piovana non può più penetrare nel terreno e trova sfogo solo nella fognatura e poi nel Seveso.

Aggiungiamo gli innumerevoli scarichi abusivi e industriali ed ecco che il Seveso è diventato nei decenni un corso d’acqua inquinata e pericolosa tanto che l’Unione europea, in mancanza di risanamento, ha fissato per il 2027 una sanzione di 70 milioni di euro all’anno.

Sedici associazioni ambientaliste dei Comuni sul Seveso si sono allora unite nel CCTS (Coordinamento Comitati Torrente Seveso) per trovare soluzioni concrete e rapide:

chiusura degli scarichi abusivi e non abusivi,

potenziamento dei depuratori,

ampliamento delle aree golenali di esondazione naturale a Nord,

raddoppio del Canale Scolmatore Nord Ovest (CSNO),

de-cementificazione dei territori per fare infiltrare l’acqua piovana (si chiama invarianza idraulica),

creazione di parchi di fitodepurazione  

e altro ancora.

Tutto ciò per arrivare alla costituzione del Parco fluviale del Seveso e valorizzare una risorsa naturale.

A questo scopo il CCTS ha riunito, nel mese di febbraio, i Comuni del tratto Sud del Seveso in un convegno a Paderno Dugnano, per trovare insieme soluzioni condivise, valide e rispettose dell’ambiente in alternativa alle vasche di raccolta di acque miste di fogna (vasche di laminazione di Milano/Bresso, di Senago, di Varedo/Paderno).

Si dovrà arrivare a considerare l’acqua come bene comune prezioso, da tutelare e utilizzare al meglio, senza sprechi né inquinamenti.

Il convegno ha dato un primo risultato positivo per il numero di Comuni partecipanti e per gli orientamenti comuni espressi.

Ora procediamo di buon passo. (continua…)

.