Servono decisioni urgenti e scelte consapevoli

Tutti gli scienziati indicano come causa prima di questa mancanza di acqua il cambiamento climatico in corso: l’aumento medio della temperatura in Italia di 1,5 gradi e il calo delle piogge del 50% nel nord ovest italiano sono alcuni effetti.

Possiamo poi aggiungere un utilizzo sprecone dell’acqua che peschiamo a 150 metri sottoterra, perdite pesanti nella rete idrica (25% al nord, 40% al sud), scarsa raccolta di acqua piovana (11% al nord, 25% al sud), e infine una sconsiderata impermeabilizzazione dei territori (strade, case, centri commerciali, parcheggi, ecc…) tuttora in espansione.

In questa situazione avviene che gli scarsi eventi atmosferici si scarichino in maniera estrema e incontrollata.

Il territorio non riceve più l’acqua che, invece di penetrarlo, scorre velocemente e direttamente nei fiumi e poi nel mare.

Le scelte della politica, finora, sono state indirizzate a investire soldi, tanti, per costruire vasche di raccolta di acque di fogna miste a pioggia, per scongiurare le esondazioni.

Serve immediatamente un cambio di direzione!

E’ necessario agire verso l’invarianza idraulica dei territori, cioè fare in modo che l’acqua che vi cade sopra possa filtrare nel terreno e ricaricare le falde.

Ciò significa smettere di spargere cemento e asfalto e spingere i comuni a rendere filtranti, con tecniche apposite, parcheggi, piazze, rotatorie, bordi stradali, ecc…

Occorre anche dare incentivi fiscali ai privati per raccogliere e usare l’acqua piovana, come si fa già per i risparmi energetici.

Le acque reflue che escono da tutti i depuratori, pulite anche se non potabili, devono essere usate per l’agricoltura.

E’ necessario effettuare l’irrigazione delle colture con sistemi moderni e non dispersivi, per un’agricoltura sostenibile e non intensiva.

Sarebbe molto utile anche scavare pozzi di prima falda e utilizzare quest’acqua per usi non potabili, tipo lavaggio strade, innaffio di piante su strade, parchi e giardini, protezione civile, impianti antincendio, invece di sprecare la preziosa acqua potabile raccolta in profondità nell’ultima falda disponibile (sotto c’è l’acqua salmastra).

Questo potrebbe e dovrebbe fare il nostro comune, e anche attuare un piano continuativo di spiegazione ed educazione all’uso consapevole e risparmioso dell’acqua, elemento indispensabile per la vita, di cui ci rendiamo conto solo quando manca.

Continua…